

Mezzogiorno Del Mondo, San Demetrio ne’ Vestini, 1979
Il murale è stato realizzato all’aperto nell’estate del 1979, su una superficie pittorica di circa 40 mq ed è impaginato all’interno di una sintassi prevalentemente ellittica e paraboidale. Da questo assunto trae origine una simbologia generata da linee strutturate su molteplici piani irradiati dal centro. Il povero Cristo contemporaneo del “Mezzogiorno del mondo” è cardine visuale dell’intero dipinto. Siamo in presenza di un Cristo dei nostri giorni (operaio o contadino non importa) il quale tenta di liberarsi – riuscendovi – da fasce e incatenamenti costrittivi. Sulla sua parte destra giace il mondo della paura e dei pregiudizi; in quella sinistra veglia quello dell’arte e della cultura. Cristo nostro fratello fucilato alla Goya o emarginato, capace di risorgere a nuova vita con le inoffensive armi del lavoro, dello studio e dell’emancipazione. Ma i fatti non possono essere interpretati isolatamente, scattando una serie di istantanee, in quanto niente è fermo nel fluire della Storia. Ecco perché nel murale tutto scorre da un vertice all’altro, tutto è legato, connesso da piani astrattizzanti, fondamentale tessuto connettivo questo, di volti e di mani, di corpi e di “nature morte”. La lettura iconografica del “Mezzogiorno del mondo” si auto-propone in modo sincronico ed atemporale: non c’è né un prima, né tanto meno un dopo, ma solamente l’uomo-essere alle prese con l’insopprimibile esigenza della resurrezione della carne, germogliata sì dalla terra, dalla creta, ma impregnata del dolente spirito segnato dalle cicatrici di un vissuto oltraggiato dalla fame e dalla miseria. Ecco perché le gambe sono mutilate: l’ascesa e la liberazione sono possibili nonostante le apparenze fisiche sembrino dimostrare il contrario. Il riscatto è innanzitutto affrancamento civile-culturale ed è intimamente legato alla ricucitura cognitiva dei fogli di un libro squinternato disseminati in ogni dove. Antonio Gasbarrini (a cura di), Sandro Arduini. Una modernizzante figurazione neo-rinascimentale, Angelus novus edizioni, L’Aquila 2019.